Resilienza – le competenze emotive

Il termine “resilienza”, nella lingua italiana, a differenza dal suo equivalente in quella anglosassone (resilience), è assai poco usato, se non nella scienza e nella tecnologia dei materiali.

Dal latino “resiliens, resilire, rimbalzare, re-salire, saltare indietro” – fa con riferimento a caratteristiche dei materiali.

In fisica, la resilienza è la capacità di un materiale di resistere ad un urto improvviso senza spezzarsi e deformarsi, è la resistenza che un materiale offre alle azioni dinamiche e ne misura l’elasticità.

Dal punto di vista sistemico ed eco sistemico la resilienza è la capacità di un ecosistema o di un sistema sociale di continuare a funzionare a dispetto di occasionali perturbazioni di una certa entità.

Essere resilienti dal punto di vista comportamentale e psicologico significa rimanere produttivi e proattivi anche nelle turbolenze e nelle difficoltà, significa capitalizzare esperienze e far tesoro di esse (qualunque esse siano) per guardare avanti con energia, speranza e fiducia nei propri mezzi e voglia rinnovata di superare positivamente nuove sfide verso un avvenire che va reinventato ed innovato.

In azienda occorre sviluppare un’attitudine di tipo cooperativo e collaborativo tale da garantire lo sviluppo durevole ed il consolidamento nel tempo di un livello elevato di performance aziendale.

All’interno del modello EBW™ questa capacità mostra che la persona risponde attivamente alle pressioni quotidiane, tra le altre, gestendo le proprie reazioni quando si è provocati: ingloba quindi la gestione dello stress ed il contollo emotivo.
(L’indicatore di Comportamento mostra l’interpretazione grafica della scala di resilienza e l’indice del controllo emozionale.)