L’Approccio Pro Attivo: il valore della persona al centro dell’apprendimento

Il nuovo libro di Gian Carlo Manzoni e Gianluca Grossi

“C’è una scuola grande come il mondo. Ci insegnano maestri, professori, avvocati, muratori, televisori, giornali, cartelli stradali, il sole, il temporale, le stelle. Ci sono lezioni facili e lezioni difficili, brutte, belle e così e così. (…) Di imparare non si finisce mai, e quel che non si sa è sempre più importante di quel che si sa già.” Gianni Rodari – Una scuola grande come il mondo.

Ci piace iniziare questo breve articolo ispirato alla nuova proposta editoriale di Gianluca Grossi e Gian Carlo Manzoni, con le parole di uno dei più celebri scrittori per l’infanzia del XX° secolo. Parole semplici, dirette, veloci ma con un significato così profondo da riuscire a descrivere a chiunque (adulti e bambini) quanto sia importante far tesoro di tutto ciò che circonda e riempie la nostra vita. Questo fa sì che il nostro non sia mai uno sterile stare al mondo, ma un mettere in atto quello che di buono, di utile, di etico ci offre la nostra esistenza. E questo vale anche per i formatori, perché tutti siamo alla ricerca di nuovi stimoli e conoscenze e a nessuno è consentito chiudersi a riccio nel proprio sapere, che è pur sempre soltanto una piccola parte di quello che il mondo ci riserva.

Il progresso tecnologico e sociale, legato al rapido cambiamento del mondo che ruota intorno a noi, ci lancia una sfida speciale: non smettere mai di imparare. Per far sì che l’evoluzione non diventi un nemico da temere, i “nuovi adulti” devono accettare di “sporcarsi le mani con l’apprendimento”. Per iniziare a creare un ambiente e una situazione adatti ai discenti che hanno superato l’età dell’istruzione scolastica è importante che l’apprendimento sia collaborativo, conversazionale, contestualizzato, intenzionale, costruttivo ma soprattutto pro-attivo.

Apprendimento Pro Attivo Econsultant


Quando si parla di proattività o di atteggiamento proattivo si parla sempre di atteggiamento che rende il soggetto responsabile di ciò che accade. In questa modalità mentale, egli può decidere come reagire in ogni contesto, situazione, circostanza senza affidarsi al caso o subendo passivamente ciò che gli accade.

Ecco, quindi, che l’attività formativa “proattiva” consiste in un’iniziativa che vede i discenti “protagonisti attivi” nel processo di apprendimento, individuale e di gruppo attraverso un apprendimento che spazia sia dentro la specifica materia che in tutte le possibili ramificazioni e correlazioni, affinché si possa avere una visione globale non limitandosi all’ambito circostanziato ma andando oltre.
Questo tipo di apprendimento, è proprio delle persone curiose, desiderose di conoscere, è un livello di apprendimento che aumenta considerevolmente il sapere di un soggetto e, conseguentemente, la sua personalità.

E’ proprio su queste basi che si sviluppa il libro “L’approccio pro attivo: il valore della persona al centro dell’apprendimento”, sulla volontà di creare uno strumento facilmente fruibile a chi vuole svolgere il ruolo di formatore e si carica di una profonda responsabilità ovvero quella di preparare le persone a svolgere un’attività, una professione o ad affrontare un cambiamento significativo nel loro modo di operare.

Compito non sempre facile se si cerca di centrare l’obiettivo, ovvero di coinvolgere e promuovere un interesse attivo da parte di chi ascolta. Il formatore non è un dispensatore di sterili nozioni, il ‘Formatore’, quello con la lettera maiuscola, ha una grossa responsabilità, ovvero quella di mettere al centro la persona e il suo valore intrinseco, promuovendo il pieno sviluppo del potenziale umano. Deve riuscire a sviluppare in chi è in aula la capacità di soffermarsi sui dettagli, di cogliere le sfumature, le diversità, di fare confronti, deve motivare al cambiamento e all’innovazione.

Copertina Retro

La strada che il formatore deve intraprendere non è quindi quella di dispensare conoscenze ai fini di consentire un apprendimento fine a se stesso, ma quella di porre attenzione al nuovo, al diverso, all’estremo, all’improbabile per promuovere la capacità di immaginare, di guardare la realtà con lenti nuove e in modo alternativo.

Con queste finalità è proprio una formazione di tipo esperienziale che permette lo sviluppo delle competenze legate all’intelligenza emotiva e che genera nel discente un desiderio di trasformazione.

Attraverso fasi di sperimentazione egli mette a disposizione i propri saperi, i propri schemi e comportamenti a favore di nuove strategie che andranno in seguito consolidate. La base della formazione esperienziale è quella di mettere l’individuo al centro rapportandolo al mondo che lo circonda facilitando una riflessione che trasforma la formazione in azione e quindi in apprendimento.

Nel libro che vi suggeriamo, vengono proposti alcuni strumenti utili per la formazione esperienziale, gli strumenti METALOG che hanno una storicità ed un posizionamento sul mercato europeo da renderli leader nel settore.

Se avrete il desiderio di approfondire i contenuti del libro, siate certi di trovare un testo che nelle sue parole ed immagini, protegge e movimenta, difende e sviluppa una terra che va curata e custodita: quella della sicurezza, della comunicazione, dell’ascolto e della condivisione che apre le porte ad un apprendimento reale, profondo e soprattutto vero.

I temi trattati nel libro sono parte del programma del corso intensivo Formazione Formatori

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Giancarlo Manzoni

Laureato in Ingegneria , è Formatore, Facilitatore, Master Coach e Counselor certificato .
Ha maturato significative esperienze manageriali in Microsoft, Indicod-Ecr (Gs1), Cegos Italia, Packard Bell & NEC computers, nell’ambito marketing, vendite, Information Technology.